Nel febbraio 2019 i numeri parlavano da soli: su 1,2 milioni di titolari patenti C, il 60,4% aveva superato i 50 anni e solo il 14,4% era al di sotto dei 40; su 1,1 milioni di titolari di Carta di qualificazione del conducente (CQC, necessaria per trasporto professionale di merci, ma anche per quello di persone) il 45,8% aveva superato la soglia dei 50 anni, mentre solo il 18,2% era al di sotto dei 40.
Ad oggi la situazione è diventata ancora più drammatica: le patenti C, in un arco di tempo contenuto, sono il 10% in meno, 129,5 mila in termini assoluti. Come se in due anni fosse sparita dalle cabine di guida una popolazione pari agli abitanti di Salerno. E, come era prevedibile, i vecchi sono sempre di più e i giovani sempre meno: gli over 50 aumentano di tre punti e mezzo (dal 60,4% al 63,0%) e gli under 40 diminuiscono di un punto e mezzo (dal 14,4% al 12,8%).
Analogo l’andamento delle CQC, dove il confronto è attenuato dalla presenza di autisti impegnati nel trasporto persone (che richiede la patente D, in crescita di 280 mila unità), ma per questo è ancora più significativo il calo complessivo di 70 mila unità e il fatto che gli ultracinquantenni sono ormai più della metà – il 50,8% (cinque punti in più di due anni fa) – mentre i titolari al di sotto dei 40 anni sono scesi di tre punti e mezzo, al 14,7%.